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Abolizione Province, Saitta: “Basta boutade. Serve riforma coerente di tutte le Istituzioni”

"Non accetteremo né sulle Province né sulle Città metropolitane interventi confusi per decreto o per legge ordinaria motivati da insostenibili ragioni di urgenza e incoerenti con una riforma complessiva delle istituzioni"

Istituzioni e Riforme    15/05/2013

“Ricomincia la boutade sulle Province. Si continua a discettare dell’inutilità dell’ente, ma ancora nessuno ha spiegato come intende ricostruire un sistema istituzionale locale e nazionale che è costruito intorno alle Province. Pretendiamo che su questo tema, sulla riforma delle Province e dell’intero assetto delle istituzioni locali, si apra un confronto serio, che parta dalla Costituzione, e che affronti fuori dagli slogan e con i conti alla mano una questione così importante per il Paese. Altrimenti sarà l’ennesimo tentativo mal riuscito di una classe politica che, non essendo in grado di dare risposte concrete ai cittadini, si nasconde dietro un dito”. Lo dichiara il Presidente dell’Upi, Antonio Saitta, commentando l’audizione odierna del Ministro per gli affari regionali e le autonomie, Graziano Delrio, alla Commissione affari costituzionali del Senato.

“Vogliamo che sia chiarito ai cittadini la reale portata del risparmio dell’abolizione delle Province, che non è certo di 2 miliardi, come ormai tutti hanno confermato, e che si dica anche che la realtà è che cancellando questa istituzione si avrà piuttosto un  aumento della spesa pubblica. Pretendiamo un dibattito serio in cui si spieghi come saranno ripensati, senza le Province, i processi di gestione dei territori che oggi sono in capo a questi enti: come saranno ridistribuiti i 130 mila chilometri di strade? Chi avrà la gestione degli oltre 5000 edifici scolastici? I dipendenti delle Province che fine faranno?  E vogliamo anche che si dica cosa accadrà alle Regioni, se continueranno ad essercene di più piccole delle Province, se continueranno ad esserci le Regioni a Statuto Speciale e i tanti microcomuni. Gli oltre 7000 enti inutili, luoghi di spreco e di riciclo della politica,  aumenteranno vertiginosamente, come è immaginabile con una abolizione delle Province, o saranno eliminati subito, come chiediamo da anni? Qual è il disegno che si vuole dare dell’Italia futura? Oggi in tutti i Paesi europei esistono Province, le deputazioni spagnole, i dipartimenti francesi, i Kreise tedeschi: noi come intendiamo amministrare l’area vasta? Ecco, chiediamo che questi temi siano affrontati con serietà, che si discuta di Province in un percorso di revisione dell’intero titolo V della Costituzione, che oggi configura le Province come istituzioni costitutive della Repubblica: rivedendo la forma di Stato, le funzioni e le forme di finanziamento dei diversi livelli di governo del territorio, per semplificare gli enti territoriali, l’amministrazione periferica dello Stato e gli enti strumentali statali e regionali. Non accetteremo – conclude Saitta – né sulle Province né sulle Città metropolitane interventi confusi per decreto o per legge ordinaria motivati da insostenibili ragioni di urgenza e incoerenti con una riforma complessiva delle istituzioni, che creerebbero solo ulteriori conflitti costituzionali e gravi problemi per il governo dei territori. Ogni volta che il tema è stato affrontato in questo modo, sono stati fatti solo pasticci. Chiediamo a questo Governo un segnale di discontinuità e un forte impegno e provvedimenti condivisi e coerenti con la Costituzione”.



Redattore: Barbara Perluigi
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