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Alluvione, la Provincia di Torino sceglie di sforare il patto di stabilità

Partono gli appalti per i lavori contro il dissesto idrogeologico. Avetta: “basta aspettare”

Bilanci e Finanza    16/10/2014

Non possiamo rischiare un caso Genova sul nostro territorio: abbiamo da troppo tempo finanziamenti nazionali per interventi contro il dissesto idrogeologico delle valli e della montagne fermi nelle casse della Provincia di Torino per colpa del patto di stabilità, che ci impedisce di spenderli. Oggi ci assumiamo la responsabilità di far partire gli appalti per le opere indifferibili”.

Il vicepresidente della Provincia di Torino Alberto Avetta ha condiviso con il sindaco metropolitano Piero Fassino e poi questa mattina con i colleghi di Giunta la scelta, maturata nelle ultime ore, di agire anche sforando il patto di stabilità per appaltare lavori di messa in sicurezza in particolare in Val Pellice e val Germanasca.

“Abbiamo purtroppo contato morti per alluvioni e frane ancora nel maggio 2008 a Villar Pellice – ricorda Avetta – ed anche allora la Provincia di Torino come già dopo le alluvioni del 1994 e del 2000 si era attivata con grande impegno non solo per la stima dei danni, ma soprattutto per ottenere fondi nazionali e regionali contro il dissesto idrogeologico. Negli anni abbiamo fatto molto, ma ultimamente il rispetto del patto di stabilità ci ha legato le mani: oggi diciamo basta a vincoli burocratici che mettono a rischio la tenuta del territorio”.

Una delibera di indirizzo approvata questa mattina dà mandato agli uffici tecnici di completare le procedure (di fatto istruite da tempo)  per gli appalti di un  lungo elenco di interventi che somma a circa 13 milioni di euro.

“Il vero problema – commenta Avetta – sono sempre stati i pagamenti per queste opere, ma le ditte possono contare sulla nostra scelta di non aspettare più: il vincolo del patto di stabilità di fronte ad opere sulla sicurezza  pubblica non può che passare in secondo piano. Come amministratore pubblico scelgo di assumermi questa responsabilità”.

 



Redattore: Ufficio stampa Provincia Torino
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