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ASSEMBLEA GENERALE DELLE PROVINCE D’ITALIA 2008

Di Palma, Napoli "Città Metropolitane, un futuro a rischio"

News    14/10/2008

Il presidente della Provincia di Napoli Dino Di Palma, nel corso dell’assemblea nazionale dell’Upi in corso di svolgimento a Torino ha dichiarato: “Il rischio, parlando di città metropolitana, è quello di raccontare una bellissima storia, ormai ripetuta tante volte, ma senza mai vederne la fine, il compimento, la attuazione.

Tutti abbiamo perso il conto di quanti anni la città metropolitana è al centro del dibattito politico, di convegni, conferenze, tavole rotonde, gruppi di lavoro. Ogni volta sembra quella decisiva, sempre fino ad oggi, senza alcuna concretizzazione. Ad attuali norme le città metropolitane non si realizzeranno mai. All’inizio dell’attuale legislatura è poi ricominciato l’indegno balletto sulle Province da parte di tante forze politiche di centrodestra e di centrosinistra sull’abolizione delle Province. Senza contare che alle prossime amministrative andremo a votare invece addirittura per altre nuove Province – volute dal centrodestra e dal centrosinistra, a secondo degli interessi territoriali”.

“Le città metropolitane possono essere uno strumento utile per i nostri territori? A questa domanda possiamo rispondere positivamente ma soltanto ad alcune condizioni irrinunciabili: innanzitutto i tempi per la istituzione della città metropolitana devono essere rapidissimi con sostanziale modifica delle attuali norme, portando attraverso strumenti legislativi a far coincidere la scadenza dei mandati dei comuni capoluogo con quella delle amministrazioni provinciali. Se si vuole dare attuazione al dettato costituzione questo è certamente il momento. Per realizzare la città metropolitana deve scomparire sia il comune capoluogo che la provincia. Anche questo passaggio, non da tutti condiviso, è fondamentale. Nessuno pensi di attuare le città metropolitane semplicemente determinando la scomparsa della Provincia, caricando sul comune capoluogo il ruolo guida. Questa non sarebbe una riforma condivisa, in particolare in realtà complesse come per esempio il Napoletano e il Milanese, dove vi sono decine di comuni con popolazioni superiore ai cinquantamila abitanti e che vedrebbero un ‘capoluogo-centrismo’ che hanno sempre combattuto. Non si possono istituire le città metropolitane se non si attua un confronto serrato con le Regioni e con l’Anci. Si deve passare necessariamente attraverso una redistribuzione di funzioni e di ruoli. Senza questo non c’è città metropolitana. Infine è necessario che le assemblee delle città metropolitane siano elettive: si deve eleggere il sindaco o il presidente e i consiglieri. Senza questo lavoro credo che per le città metropolitane non vi sarà alcun futuro”. Così ha concluso il presidente Di Palma. 



Redattore: Ufficio stampa Provincia di Napoli
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