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COSTI DELLA POLITICA: LA PROPOSTA DI LEGGE DELL’UPI

Accorpare Province, ridurre i Comuni e tagliare gli Enti strumentali

Istituzioni e Riforme    21/07/2011

Le Province rappresentano appena l’1,5% della  spesa pubblica complessiva del Paese. Il costo degli eletti in Provincia è pari al 5,5% del totale, contro il 20,3% degli eletti in Parlamento, il 44,2% degli eletti nelle Regioni e il 30% degli eletti nei Comuni. Gli enti strumentali di Regioni, Province e Comuni costano 7 miliardi di euro. In Europa, 23 Paesi su 25 prevedono le Province come ente intermedio tra Regioni e Comuni.

Questi alcuni dei dati diffusi oggi dall’Unione delle Province d’Italia (UPI), nella Conferenza stampa convocata per illustrare la proposta di legge  “Norme sulla razionalizzazione delle Province, sull’istituzione delle Città metropolitane, sull’accorpamento di Comuni e sulla soppressione di enti territoriali intermedi e trasferimento delle relative funzioni” elaborata dalle Provincie per tagliare gli sprechi della politica: una proposta di legge ordinaria, che permetterebbe, se approvata, risparmi immediati in tempi brevissimi.

“Sono settimane – ha dichiarato il Presidente dell’Upi Giuseppe Castiglione – che, partiti politici, singoli parlamentari, esponenti delle forze economiche e sociali si esercitano in dichiarazioni su come ridurre i costi della politica. Una questione, ormai, imprescindibile, su cui è necessario il massimo impegno di tutta la classe dirigente del Paese. Ma il tema va affrontato fuori dalla demagogia, con proposte concrete capaci di dare non segnali, che a poco servono, ma risposte vere al Paese. Per questo come Upi ci siamo impegnati a scrivere una proposta di legge che presenteremo a tutti i partiti politici, a Regioni e Comuni e ai cittadini, attraverso la quale, in meno di un mese, si può arrivare a tagliare la spesa improduttiva”.  

Ecco in sintesi il testo della legge, che in 10 articoli prevede: il dimensionamento delle Province, fusione dei Comuni e associazionismo degli enti locali; soppressione di enti intermedi e strumentali; l’istituzione delle Città metropolitane; l’ esercizio diretto delle funzioni fondamentali; l’abolizione dei Consorzi di Bonifica, dei Bacini Imbriferi Montani, degli Enti Parco Regionali, degli Ato Acque e Rifiuti; l’istituzione della Stazione Unica Appaltante; la previsione dell’applicazione della legge anche alle Regioni a Statuto Speciale.

“Ci siamo messi in gioco – commenta il Vice Presidente Vicario dell’Upi Antonio Saitta, Presidente della Provincia di Torino – siamo pronti alla razionalizzazione delle Province. Ma il processo che deriva dalle decisioni che prenderà a questo riguardo il Parlamento è molto lungo e non può rispondere alle esigenze immediate. Il taglio degli oltre 7000 enti strumentali, invece, può essere realizzato da subito, con legge ordinaria. Se non avremo risposte dalla politica, da settembre lavoreremo per raccogliere le firme necessarie per presentare la proposta come Legge di iniziativa popolare”.

iN ALLEGATO, IL DOSSIER UPI E LA PROPOSTA DI LEGGE

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Redattore: Redazione
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