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D-l 90/2014 – misure urgenti Pubblica Amministrazione

Approvato dalla Camera il 31 luglio, ora è all’esame del Senato, in Prima Commissione, il provvedimento AS 1582, recante “Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 24 giugno 2014, n. 90, recante misure urgenti per la semplificazione e la trasparenza amministrativa e per l'efficienza degli uffici giudiziari”

Istituzioni e Riforme    28/07/2014

Le principali modifiche apportate alla Camera dei Deputati all’articolo 23 (Interventi urgenti in materia di riforma delle province e delle città metropolitane) del DL 90/14,  riferite alla legge 56/2014, in  particolare stabiliscono che:

 

–          la data ultima per lo svolgimento delle elezioni di secondo livello degli organi provinciali per le province commissariate o scadute nel 2014 e per le Città Metropolitane è fissata al 12 ottobre, quindi l’ultimo giorno utile per la convocazione dei comizi elettorali è il 2 settembre (il quarantesimo giorno prima delle elezioni);

–          l’attribuzione dei seggi per il consiglio provinciale è riferita in primis alla lista e non al singolo candidato: questo vuol dire che la ripartizione dei seggi secondo il metodo D’Hondt deve essere operata sui voti raccolti dalle diverse liste;

–          gli oneri contributivi, i permessi retribuiti, i rimborsi spese per la partecipazione alle riunioni degli organi provinciali, nonché delle associazioni di rappresentanza, per gli incarichi di presidente dei Provincia, di Consigliere provinciale e di componente dell’assemblea dei sindaci sono a carico della Provincia.

 

      Inoltre siamo riusciti ad ottenere la cancellazione della norma contenuta al comma 14 della Legge 56/14, che imponeva per tutte le Province che andranno al rinnovo con organi di secondo livello in autunno, la gestione ordinaria, ovvero quella riferita all’articolo 163, comma 2 del TUEL. Abbiamo spiegato che con questa limitazione, che tra l’altro non avrebbe avuto nessuna base giuridica, si rischiava di compromettere per i prossimi sei mesi la gestione degli enti, bloccando di fatto qualunque investimento, pur a bilanci approvati.

 

        Un’altra importante novità è stata l’approvazione dello spostamento dell’applicazione del taglio imposto a Province e Città metropolitane dal decreto-legge 24 aprile 2014, n. 66, da luglio al 10 ottobre 2014, scadenza che appare più coerente  con i termini di variazione dei bilanci di cui all’art. 175 TUEL (inizialmente era previsto lo slittamento a novembre).

 

      Relativamente al personale delle Province, alcune proposte emendative approvate affrontano in parte le problematiche sollevate dagli emendamenti proposti da Anci e Upi:

–       le risorse del fondo di sostegno ai processi di mobilità sono, in sede di prima applicazione destinate, oltre che agli uffici giudiziari, anche alla “piena applicazione della riforma delle province di cui alla legge 7 aprile 2014, n. 56”;

–       come le altre pubbliche amministrazioni, le province possono risolvere anticipatamente il contratto individuale di lavoro del personale dirigenziale con un preavviso di 6 mesi a decorrere dalla maturazione del requisito di anzianità contributiva per l’accesso al pensionamento, come rideterminato a decorrere dal 1° gennaio 2012, dall’art. 24, commi 10 e 12 del DL 201/11;

–       all’art. 11 si prevede per gli Enti locali un maggiore margine di autonomia nel ricorso alle forme di lavoro flessibile, coerentemente con l’esigenza di garantire servizi ai cittadini. La norma stabilisce che le limitazioni all’utilizzo di personale a tempo determinato, con convenzioni o con collaborazioni coordinate continuative, (previsti dall’articolo 9, comma 28, del D.L. 78/2010), non trovino applicazione nei confronti degli enti locali in regola con l’obbligo di riduzione delle spese di personale previsti dalla normativa vigente (di cui ai commi 557 e 562 della L. 296/2006 ).

 

Da ultimo la prima commissione ha approvato un emendamento del Relatore che non da certezze circa la proroga dei contratti dei lavoratori precari delle Province.

 

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