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Ddl montagna, UPI “Soddisfazione per il varo in Consiglio dei Ministri”

«Nuova visione delle “terre alte”. I territori possono essere protagonisti»

Ambiente e Territorio, In evidenza    10/03/2022

«La montagna smette di essere periferia e luogo remoto ed entra a pieno titolo nelle aree nevralgiche del Paese». È il commento di Roberto Padrin, presidente della Provincia di Belluno, in rappresentanza del Comitato  Direttivo dell’UPI, al varo in consiglio dei ministri del Ddl montagna (“Disposizioni per lo sviluppo e la valorizzazione delle zone montane”).

Il disegno di legge introduce misure organiche a sostegno della montagna, raccogliendo in un testo unitario e sistematico interventi normativi finalizzati a ridurre le condizioni di svantaggio dei territori montani. In particolare, misure per attrarre medici e insegnanti, misure per incentivare l’agricoltura di montagna ed evitare lo spopolamento.

«Come ho avuto modo di dire alla lettura delle prime bozze – sottolinea l’esponente dell’UPI –  il valore aggiunto di questa legge è il fatto che non si parla di sussidi alla montagna, ma di sviluppo omogeneo delle aree, con un’attenzione particolare a cittadini e imprese, nella logica di tenere le persone a vivere nelle cosiddette “terre alte”» sottolinea il presidente Padrin. «I territori diventano protagonisti. E le Province possono avere un ruolo chiave nell’attuare politiche legate ai rispettivi piani strategici che ben si integrano nel quadro di questa legge. Da bellunesi lo sappiamo bene e lo abbiamo sempre sostenuto: la montagna non è solo la nostra casa, ma è anche una risorsa ambientale, paesaggistica, storico-culturale e sociale. Ora ci auguriamo che l’iter prosegua spedito e ci sia piena convergenza su queste tematiche».

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