Indirizzo: Piazza Cardelli, 4 00186 - Roma     Telefono: 066840341     Fax: 066873720     Email: [email protected]    

Investimenti: i decreti “Crescita” e “Sblocca cantieri” in Conferenza Unificata

UPI “Proposte dalle Province per rilanciare le opere pubbliche sui territori“

In evidenza, Sviluppo Economico    16/05/2019

“Il Decreto Crescita e il Decreto Sblocca Cantieri devono costituire, insieme, una strategia unica per sostenere la ripresa economica del Paese. Se lo Sblocca Cantieri si occupa di semplificare le procedure, il Decreto Crescita devono garantire finanziamenti ad hoc per gli investimenti in opere pubbliche. Altrimenti l’effetto sui cantieri delle amministrazioni territoriali, le Province in primis, sarà nullo”.

Lo ha detto il Presidente della Provincia di Grosseto, Antonfrancesco Vivarelli Colonna, rappresentante UPI nella Conferenza Unificata, illustrando le richieste avanzate da UPI sui due decreti all’esame del Parlamento.

“Chiediamo che nei due provvedimenti vi siano misure per rilanciare le opere pubbliche sui territori – ha sottolineato il Presidente nel suo intervento al tavolo – assicurando, nel decreto crescita, risorse ad hoc per l’avvio di un piano delle piccole opere pubbliche delle Province per permettere l’apertura dei 1.712 cantieri su strade, ponti e gallerie in gestione alle Province e per cui sono già pronti i progetti. Chiediamo inoltre un fondo di 129 milioni a favore delle Province e delle Città metropolitane, per gli investimenti per l’efficientamento energetico e la messa in sicurezza delle scuole, ad oggi previsto per i soli Comuni, così da potere avviare l’opera di modernizzazione degli oltre 7.000 edifici delle scuole secondarie superiori in cui studiano oltre 2 milioni e 500 mila ragazzi e ragazze.

Quanto al decreto sblocca cantieri, riteniamo prioritario, tra l’altro, la qualificazione delle Stazioni Uniche Appaltanti provinciali e metropolitane, per favorire il ricorso a queste strutture da parte dei Comuni e degli enti locali del loro territorio. Una vera semplificazione che determinerebbe la drastica riduzione delle 42 mila stazioni appaltanti oggi esistenti.

In entrambi i provvedimenti – ha concluso il rappresentante UPI – chiediamo poi di risolvere il nodo del rafforzamento del personale delle Province, indebolito dal dimezzamento delle piante organiche a seguito della riforma del 2015 e da anni di blocco delle assunzioni ormai del tutto ingiustificabile”.

 



Redattore: Barbara Perluigi
Torna all'inizio dei contenuti