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Investimenti Province: in cinque anni 44% in meno

Saitta “Il prossimo Governo intervenga. Cambiare il patto di stabilità”

Bilanci e Finanza    11/02/2013

“I tagli ai bilanci e i vincoli imposti dal patto di stabilità hanno fatto crollare la capacità di investimento delle Province di oltre il 44% in meno in soli 5 anni. Il risultato di queste scelte è stato il progressivo impoverimento del tessuto economico dei territori e il continuo indebolimento della rete di servizi sociali garantiti ai cittadini. Con un crollo degli investimenti locali  di questa portata non c’è alcuna possibilità di ripartire”.

Lo dichiara il Presidente dell’Upi, Antonio Saitta, ribadendo le proposte al futuro Governo, che l’Associazione ha voluto rilanciare anche attraverso la campagna di informazione su quotidiani, web e radio.

“Facciamo ripartire gli investimenti delle Province – dice Saitta – è il messaggio che abbiamo voluto fare arrivare ai futuri candidati a Governo e Parlamento, ed è un messaggio che va a sostegno, prima di tutto, della rete delle piccole e medie imprese italiane, che sono le prime vittime di questo assurdo patto di stabilità che lascia oltre 2 miliardi di euro inutilizzati nelle casse delle nostre amministrazioni. Abbiamo progetti pronti nei cassetti che non possiamo fare partire e opere ferme o rallentate perché non ci è permesso pagare gli stati di avanzamento lavoro. Se potessimo utilizzare le risorse bloccate dal patto per aprire i cantieri otterremo il duplice risultato di sostenere lo sviluppo locale, salvando migliaia di posti di lavoro, e assicurare l’ opera indispensabile di manutenzione e messa in sicurezza di strade e scuole. Anche perché le Province hanno già avviato una operazione importante di riqualificazione della spesa: dal 2008 ad oggi il nostro livello di spesa corrente, quella cioè più rigida, destinata al pagamento degli stipendi del personale e alla gestione ordinaria della macchina amministrativa è scesa di ben oltre il 12%. Non ci sembra  ci siano altre istituzioni che abbiano fatto lo stesso, anzi, nel resto della Pubblica amministrazione questo capitolo continua a salire”.

Per questo le Province hanno definito alcune proposte indispensabili  per sostenere la ripresa degli investimenti, a partire da un radicale ripensamento del patto di stabilità interno, che è il primo freno per le amministrazioni locali. “E’ necessario liberare almeno parte dei residui di parte capitale che sono nelle casse degli enti –  spiega Saitta – e prevedere il patto che sia allentato a fronte di operazioni di riduzione del debito che gli enti hanno realizzato in questi anni, almeno per far fronte alla ripresa degli investimenti. Così come occorre rivedere i tagli imposti dalle manovre economiche alle Province, che rischiano di mandare in dissesto gli enti, e abbandonare la strada dei tagli lineari, prevedendo piuttosto criteri che tengano conto dei diversi ruoli e delle funzioni svolte nelle diverse Regioni.

“Dopo l’appello che abbiamo lanciato sulla messa in sicurezza delle scuole pubbliche – conclude il Presidente dell’Upi – ci sembra che questo tema stia cominciando ad entrare nei dibattiti dei candidati alle prossime elezioni , fin qui troppo poco centrati sui servizi ai cittadini. Anche sulla ripresa degli investimenti ci auguriamo che sia compreso il legame imprescindibile che queste misure avrebbero per favorire lo sviluppo economico locale



Redattore: Redazione Upi
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