Indirizzo: Piazza Cardelli, 4 00186 - Roma     Telefono: 066840341     Fax: 066873720     Email: [email protected]    

L’ASSEMBLEA NAZIONALE RILANCIA LA PROPOSTA UPI

CASTIGLIONE: MA LA PROPOSTA TIENE SE INSIEME AD ACCORPAMENTO CI SONO FUNZIONI CERTE E ELEZIONI DEMOCRATICHE

Assemblea Upi - Archivio    27/06/2012

“Ridurre il numero delle Province, istituire le Città metropolitane, tagliare gli enti strumentali delle Regioni e riorganizzare gli uffici periferici dello Stato intorno alle nuove realtà provinciali. Attenzione, non è con uno solo di questi interventi che si può procedere: la proposta regge e consegna al Paese i risultati voluti se viene attuata nel suo insieme e in tutto il territorio nazionale. Nelle Regioni a statuto ordinario come in quelle a Statuto speciale”.
Lo ha ribadito il Presidente dell’Upi, Giuseppe Castiglione, aprendo ieri i lavori dell’Assemblea nazionale delle Province d’Italia a Roma: la proposta dell’Upi, dunque, tiene se vienne accolta nel suo insieme.
“La questione vera – ha detto poi – è che le Province vanno riformate e accorpate, seguendo però un percorso che non può che essere coerente con le norme costituzionali. Come Province, siamo passati dalle parole ai fatti e abbiamo avanzato una proposta concreta, che riteniamo sensata, e che è in grado di portare in poco tempo, senza attardarsi in inutili quanto improbabili riforme della Costituzione, ad una vera modernizzazione dell’amministrazione locale, con risparmi immediati di almeno 5 miliardi di euro”.
Il Presdiente ha poi puntato l’attenzione sulla necessità che le riforme dei governi locali interessino tutte le istituzioni “C’è da dire però che ad oggi l’unica proposta di autoriforma depositata in conferenza unificata è quella dell’Upi – ha detto – perché se è vero, e noi ne siamo consapevoli, che c’è un problema di dimensioni di province, non si capisce perché non ci si debba interrogare con lo stesso ardore sul fatto che mentre in Italia ci sono ben 10 Province con oltre 1 milione di abitanti, ci sono anche 6 Regioni che non raggiungono la stessa popolazione. Dobbiamo tenere presente che, dopo avere razionalizzato le Province, avremo sempre Regioni di 300 mila e Regioni di 10 milioni abitanti, comuni di 40 abitanti e Comuni di 4 milioni di abitanti. A nostro avviso, quindi, prima o poi il tema del dimensionamento ottimale, dovrà riguardare anche Regioni e Comuni“.
In allegato, la relazione del Presidente Castiglione, l’Ordine del Giorno approvato dall’Assemblea Generale delle Province e il Documento dei Segretari comunali e provinciali.

Documenti allegati:



Redattore: Barbara Perluigi
Torna all'inizio dei contenuti