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Le Province e il digital divide: un crocevia fra innovazione, sviluppo, territorio

Documento: Le proposte delle Province per l’innovazione del paese

News    4/10/2006

Documento UPI – Brescia, 26 settembre 2006
 


Le Province e il digital divide: un crocevia  fra innovazione, sviluppo, territorio

La sfida principale che il Paese deve oggi affrontare è quella del rilancio della crescita in una dimensione quantitativa e qualitativa. Occorre investire fortemente sull’innovazione e sulla qualità dello sviluppo a partire dai territori. Non vi può essere crescita senza un grande patto tra il Governo e le comunità locali che valorizzi il ruolo delle istituzioni più vicine ai cittadini e la sussidiarietà tra soggetti pubblici e  soggetti privati.

Partendo dalla constatazione che il processo di decentramento delle funzioni amministrative e la riforma costituzionale del 2001 hanno ormai consolidato il ruolo delle Province come ente di governo di area vasta e di coordinamento dello sviluppo locale, l’Unione delle Province d’Italia ha elaborato una serie di proposte per l’innovazione del governo locale e dei territori.

Occorre innanzitutto fare uno sforzo di innovazione e semplificazione della pubblica amministrazione, evitare il proliferare di soggetti nella gestione di funzioni e servizi che possono essere svolti più appropriatamente e con maggiore organicità dai soggetti costitutivi della Repubblica.

Se la pubblica amministrazione vuole dare continuità al cammino intrapreso nel 2000 con il Piano nazionale di e-government ed essere protagonista del processo di innovazione è necessaria una riflessione su ruoli, compiti e responsabilità nella progettazione, implementazione e gestione dei servizi di ICT.  Solo così, peraltro, si può dare seguito al dettato normativo e risposta concreta all’evoluzione della pubblica amministrazione italiana verso il federalismo e l’autonomia coordinata dei diversi livelli istituzionali.

Allo stesso tempo, occorre ripensare il complesso degli investimenti per l’innovazione e l’e-government in un’ottica di sistema che coinvolga pienamente tutti i soggetti interessati, prevedendo una dotazione finanziaria costante (un fondo) per l’innovazione tecnologica e il governo elettronico nelle Regioni e negli Enti locali, che consenta di dare effettiva e diffusa attuazione ai principi affermati nel Codice delle pubbliche amministrazioni digitali.

Le Province hanno sviluppato negli ultimi anni una serie d’iniziative atte allo sviluppo dell’e-government e della società dell’informazione e sono impegnate per sostenere l’innovazione tecnologica sul territorio, con azioni finalizzate a offrire servizi più efficienti ai cittadini, a supportare concretamente la realtà produttiva locale, a migliorare le prestazioni degli enti locali.

Il nostro intendimento non è tanto quello di rivendicare un ruolo astratto, ma di illustrare i possibili contributi che le Province possono dare per il rilancio del Paese, sulla base delle molte esperienze avviate a livello territoriale, nello sviluppo della produttività, nella promozione delle pratiche migliori e nell’inclusione delle realtà più svantaggiate nei processi di innovazione tecnologica.

1. I Centri servizi territoriali

Le esperienze avviate in questi anni dalle Province evidenziano il ruolo fondamentale di queste istituzioni nei processi d’innovazione nella Pubblica Amministrazione.

Vista la loro dimensione organizzativa e capacità d’innovazione e considerato il loro ruolo istituzionale di enti di governo di area vasta e di coordinamento territoriale, le Province svolgono una funzione essenziale per l’inclusione dei piccoli Comuni nelle iniziative di e-gov, favorendo il coordinamento delle iniziative e la cooperazione dei diversi soggetti pubblici e privati che operano nel territorio, attraverso i Centri Servizi Territoriali.

Nel panorama nazionale sono diverse le esperienze di collaborazione/cooperazione tra Comuni e Province per l’avvio e la realizzazione dei Centri Servizi territoriali previsti nell’ambito della seconda fase di attuazione del Piano di e-government del 2000.

Per favorire il decollo di queste strutture occorre rapidamente sbloccare l’utilizzo dei fondi destinati ai CST e ai riuso dei progetti di e-government della prima fase.

Le Province italiane credono appieno nei CST, non solo per espletare il proprio ruolo e far emergere nel territorio una capacità di cooperazione istituzionale, ma soprattutto per garantire livelli di servizio uniformi e qualificati anche a quelle porzioni di territorio più marginalmente coinvolte nei processi d’innovazione e in particolare ai Comuni di piccole dimensioni, garantendo uguali condizioni di servizio a tutti i cittadini e l’inclusione delle piccole amministrazioni nelle opportunità di sviluppo fornite dalle tecnologie ICT.

Più in generale, le Province, come enti governo di area vasta, possono esercitare un ruolo di coordinamento e di supporto verso i diversi attori pubblici e privati che operano nel territorio provinciale, al fine di costruire nel territorio strategie condivise e favorire la diffusione di processi innovazione (servizi e contenuti digitali) anche nei rapporti tra le istituzioni pubbliche con i cittadini e le imprese, per migliorare l’efficienza e l’efficacia delle amministrazioni e offrire un volano di sviluppo qualificato al territorio.

2. Banda larga

Strettamente connesso alla sviluppo dell’innovazione nei territori più svantaggiati è il tema della diffusione delle infrastrutture di larga banda.

Lo sviluppo di connessioni di banda larga risponde a numerose esigenze, prime fra tutte l’affermarsi della Società dell’Informazione, l’evoluzione delle applicazioni informatiche e dei servizi in rete, che richiedendo una sempre maggiore capacità della banda di trasmissione, e la necessità, ormai irrinunciabile, d’interagire e comunicare con altri soggetti, lavorare in rete e ricercare informazioni. La banda larga consente un accesso tempestivo e capillare ai servizi offerti sia dal settore pubblico che privato, rappresentando un fondamentale fattore abilitante per il salto di qualità nella crescita, competitività e innovazione del Paese. La diffusione delle tecnologie a banda larga è inoltre un obiettivo prioritario per la realizzazione del sistema di e-gov e consente alla PA di accrescere la propria efficienza ed efficacia, alle imprese di incrementare la propria competitività sui mercati e ai cittadini di migliorare la qualità della vita.

Vista l’attuale copertura delle reti di comunicazione nel territorio italiano e secondo quanto previsto dal Codice delle comunicazioni elettroniche, le Province possono favorire la diffusione della larga banda anche nei territori svantaggiati, attraverso interventi infrastrutturali che sfruttino al meglio le potenzialità offerte dalle nuove tecnologie (fibre ottiche, adsl, wi-fi, wi – max, reti elettriche) per superare il digital divide nell’accesso alle reti di comunicazione.

Molte Province italiane stanno affermando il proprio ruolo prioritario nella diffusione della larga banda larga, operando nell’ottica di un sostegno allo sviluppo economico-territoriale complessivo, creando le dimensioni di mercato favorevoli ad attrarre investimenti sul territorio, favorendo precipuamente il sistema economico nazionale e la pubblica amministrazione. Per le aziende la banda larga costituisce una condizione basilare per lo sviluppo economico, l’ammodernamento dei modelli organizzativi e gestionali, il recupero di produttività tramite l’interazione delle reti e per l’aumento della competitività; per la PA garantisce la strada più efficace per ridurre il digital divide tra i territori e per migliorare la e-inclusion per tutti i cittadini.

 3. Formazione e assistenza

Sfruttando la rete delle strutture informatiche presenti in molte scuole secondarie, le Province possono adeguatamente accompagnare i processi di innovazione a livello locale anche attraverso specifiche azioni di assistenza e di formazione, dando vita a laboratori e centri di competenza specializzati che consentano valorizzare la creatività delle nuove professionalità informatiche e a momenti di formazione permanente al servizio delle istituzioni e del territorio.

La Province italiane stanno già operando per promuovere progetti d’utilizzo delle tecnologie ICT come strumento per incrementare il livello di conoscenza, utilizzo e partecipazione dei cittadini e delle imprese alla vita delle Amministrazioni Pubbliche, considerato il particolare contesto di evoluzione del rapporto tra cittadini e PA. Le collaborazioni attuate sia a livello locale che nazionale con le agenzie formative del territorio hanno permesso alle Province di sviluppare progettualità e azioni formative sia con metodi tradizionali, sia con metodi innovativi, in particolar modo attraverso l’e-learning, gli help desk informatizzati e i call center.

Gli interventi formativi, attuati soprattutto con iniziative tecnologiche, sono fondamentali per sostenere i processi d’innovazione, permettendo l’accesso all’utilizzo delle nuove tecnologie a una fascia sempre maggiore di popolazione.

Le competenze delle Province sulle scuole di secondo grado, sui Centri per l’impiego, sui Centri di formazione professionale, degli uffici formazione e le tante iniziative ad hoc di formazione e alfabetizzazione tecnologica organizzate per cittadini e imprese possono essere adeguatamente sfruttate dal paese attuare uno sforzo straordinario di accompagnamento dei processi di innovazione.


4. Integrazione di banche dati

Lo sviluppo dell’innovazione nella pubblica amministrazione italiana non passa soltanto per l’innovazione del front-office, ma anche dalla capacità di strutturare bene il back-office e di favorire gli scambi di dati e informazioni tra le pubbliche amministrazioni.

La ricerca di vantaggi competitivi, che passano per la capacità di creare una forte specializzazione e condivisione di saperi, ha portato le Province ad assumere un nuovo ruolo in grado di realizzare sistemi integrati, piattaforme comuni, sistemi condivisi, che innescano processi d’integrazione alle scelte tecnologiche introdotte. L’interoperabilità costituisce il principio cardine dell’e-gov e lo strumento per realizzare un nuovo modello di divisione del lavoro tra back office centrali e front office locali.

Le Province stanno partecipando agli sforzi per creare un Sistema pubblico di connettività che permetta a tutti i sistemi informatici delle amministrazioni locali e centrali d’interconnettersi. In questo processo di integrazione delle reti territoriali, le Province si sono attrezzate per partecipare a pieno titolo all’integrazione, rendendo interoperabili anche le proprie reti ove esistenti o promuovendone lo sviluppo e progettandone l’integrazione con le reti utilizzate dalle altre amministrazioni.

Le direttrici strategiche degli interventi proposti dalle Province per il coordinamento e l’integrazione di banche dati territoriali si identificano principalmente nella:

– realizzazione di servizi tecnici per e con le Amministrazioni Pubbliche (sistemi di gestione dei flussi documentali, sistemi di posta certificata, cooperazione applicativa) rispondendo a una necessità per tutta la PA di trasparenza e semplificazione delle procedure;

– realizzazione di sistemi informativi territoriali (rientra nelle competenze delle Province il coordinamento dei piani territoriali comunali, la verifica delle compatibilità delle previsioni di sviluppo urbanistico, l’individuazione di aree per la destinazione dei servizi a scala sovracomunale, gli interventi sulle infrastrutture e sulla rete stradale);

– realizzazione di sistemi informativi e servizi nei campi del lavoro, della formazione, della sanità, della cultura e del turismo, per l’erogazione dei servizi ai cittadini e alle imprese, integrati con quelli di Regioni, Ministeri, Enti nazionali, ma anche con i Comuni.

 



Redattore: Gaetano Palombelli
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