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MANOVRA FINANZIARIA: I COMMENTI DELLE PROVINCE

Patrizia Casagrande, presidente dell'Upi Marche, interviene sulle ricadute della manovra finanziaria sulle Province della regione

Bilanci e Finanza    21/06/2010

“Il Consiglio di presidenza dell’Unione Regionale delle Province delle Marche ha affrontato, mercoledì scorso, il tema della manovra finanziaria. Un tema della massima urgenza, visto il pesantissimo impatto sui bilanci e sulla funzionalità delle Province.  Di fatto, il Coordinamento regionale di rappresentanza unitaria (Anci-Upi-Uncem-Lega Autonomie) in occasione dell’incontro di martedì scorso con l’assessore regionale al bilancio Pietro Marcolini metteva in evidenza come più del 60% dei tagli alla spesa pubblica ricadano esclusivamente su Regioni, Province e Comuni, attraverso i tagli ai trasferimenti erariali. Per le Province italiane, la manovra si traduce in un taglio ai trasferimenti correnti pari a 300 milioni di euro nel 2011 e di 500 milioni di euro dal 2012; le cinque Province marchigiane avranno 8, 8 milioni in meno nel 2011 e 15 milioni in meno nel 2012. A queste cifre si aggiunge la ricaduta sulle Province della riduzione di risorse a disposizione delle Regioni. Precisamente, nelle Marche, ciò significa un taglio di 400 milioni di euro nel prossimo triennio, di cui 164,3 milioni (su un totale di 221,5) solo nel 2011. Le cifre parlano da sole: le misure contenute nella manovra del Governo costituiscono un sostanziale impedimento all’esercizio delle funzioni degli Enti locali. L’avere escluso la soppressione di alcune Province italiane, tra le quali la nostra di Fermo, non basta per cambiare il giudizio sulle linee di fondo della manovra. Linee che incidono sulla reale possibilità di esercitare le funzioni di governo proprie e delegate, svuotando nella sostanza il ruolo delle Province. Voglio ricordare che la titolarità delle funzioni proprie e conferite ha rilevanza costituzionale e che siamo nella condizione di denunciare l’illegittimità di una diminutio. Come più volte ripetuto e dimostrato, le Province non intendono sottrarsi alla necessità di adottare comportamenti virtuosi di riduzione dei costi. Facciamo la nostra parte già dai primi mesi della grave crisi in atto e voglio ricordare che proprio dalle Province sono state avanzate proposte di semplificazione dell’ordinamento, orientate alla riduzione degli Enti intermedi e alla assunzione delle funzioni in capo a chi ha, per missione istituzionale, il governo dell’area vasta. In una situazione che ci viene presentata come di straordinaria gravità, si è invece scelto di togliere mezzi e possibilità di azione a chi quotidianamente risponde ai cittadini e alle imprese”.



Redattore: Ufficio Stampa Upi Marche
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