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Melilli:”Le Province non possono rispettare il Patto di stabilità”

Melilli:"Le Province non possono rispettare il Patto di stabilità"

News    27/06/2005

“Le Province italiane tutte, dalla Campania alla Lombardia alla Toscana, sono nella oggettiva impossibilità di rispettare il patto di stabilità interna, pena la perdita di 800 milioni di euro a danno delle imprese e dello sviluppo”.

L’allarme è stato lanciato oggi dal Presidente dell’Upi, Fabio Melilli, durante la riunione del Consiglio direttivo dell’Associazione che si è tenuta nel corso di EuroP.A. 2005, il Salone delle Autonomie locali che si sta svolgendo a Rimini. Un incontro cui hanno preso parte anche i Presidenti delle Province italiane e gli Assessori al Bilancio, per discutere dello stato della finanza locale e delle richieste delle Province al Governo sul prossimo Documento di Programmazione Economica e Finanziaria.

Due le grandi emergenze segnalate con forza dall’Upi: la necessità di rivedere le regole del Patto di stabilità interna e le proposte per lo sviluppo del Paese.

“Abbiamo il dovere di dire chiaramente al Governo – ha detto il Presidente Melilli – che, se non riapriamo il dibattito e interveniamo modificando le regole del patto di stabilità, saremo obbligati a compiere una scelta drammatica: o investiamo 800 milioni di euro per la crescita dell’economia locale, uscendo fuori dal patto e andando incontro a tutte le conseguenze e le sanzioni che da questa scelta derivano. Oppure rispettiamo il patto, senza potere però così in alcun caso continuare a dare il nostro contributo alla ripresa del Paese. Per questo chiediamo un incontro al Governo e anche al Procuratore Generale della Corte dei Conti, perché ci si dica in che modo agire per uscire da questa emergenza ”.

Andrea De Maria, Responsabile per la finanza dell’Upi e Vicepresidente della Provincia di Bologna, ha poi descritto la situazione critica dei bilanci delle Province:
“La situazione delle entrate è davvero drammatica. Da una analisi che come Upi abbiamo condotto, al 30 maggio 2005 i tributi propri delle Province hanno subito un calo di più del 3% sulle entrate derivanti dalle imposte provinciali di trascrizione, e addirittura del –16% dell’addizionale per l’energia”. La variazione dei gettiti tributari 2004 – 2005, relativamente ai primi cinque mesi dell’anno indica che per quanto riguarda l’addizionale per l’energia si è passati da 112.690.305 milioni di euro del 2004 a 94.121.186 miliardi di euro nel 2005.

Una crisi che, secondo i dati Upi, riguarda in maniera più marcata le aree industriali: per quanto riguarda la sola addizionale Enel, infatti, Province come quelle di Pavia e Vicenza hanno visto le entrate ridursi del 40%, Biella del 36% circa, Sondrio del 28%.

“E’ evidente – ha concluso il presidente Melilli – che c’è bisogno di riaprire con urgenza la discussione con il Governo, perché è assurdo legare gli investimenti locali al mercato della vendita delle auto o allo stato della piccola e media industria italiana”.

 

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Redattore: Barbara Perluigi
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