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Missione Italia, de Pascale UPI: “Il PNRR strumento per ridurre le diseguaglianze”

In evidenza, Piano Nazionale Ripresa Resilienza    22/06/2022

“Quando guardiamo all’attuazione del PNRR dobbiamo provare ad immaginare come sarà l’Italia del 2026. Quali nuove opere avremo realizzato, quali criticità avremo risolto, come sarà la Pubblica Amministrazione, che livello di mobilità saremo in grado di offrire a cittadini e imprese. Se il PNRR andrà a consolidare la crescita e lo sviluppo delle aree già forti, se non ridurrà le diseguaglianze, allora avremo fallito”.
Lo ha detto il Presidente dell’UPI Michele de Pascale nel suo intervento all’apertura dei lavori di Missione Italia, l’evento che ANCI ha promosso in collaborazione con IFEL e UPI sul PNRR dei Comuni e delle Città.
“Il PNRR – ha detto – dovrà aiutarci a costruire un Paese più equilibrato, dove le differenze tra territori sono ridotte fino a scomparire, che consenta, ovunque si viva, di avere accesso alle stesse opportunità, che garantisca la stessa qualità della vita e che richiuda divari e frammentazioni che non sono solo tra Nord e Sud ma anche tra i centri maggiori e le zone periferiche, tra chi abita nelle aree interne, nelle isole, nelle montagne e chi vive nelle grandi città”.
“Alle Province spetta il compito di rendere sicuri, moderni ed ecologici gli edifici delle scuole superiori: con i due Piani di investimenti uno da 855 milioni e uno da 1 miliardo 125 milioni, potremo realizzare 1.500 interventi in altrettante scuole superiori e con 291 milioni potremo costruire 27 nuove scuole.
Certo, non possiamo non evidenziare l’impatto pesante della crisi internazionale, con gli aumenti vertiginosi dei costi dell’energia e dei prezzi delle materie prime. Il Governo ha dato alcune risposte sia nel cosiddetto “Decreto Aiuti” sia nel Decreto PNRR tre, ma la crisi non accenna a chiudersi, e gli interventi devono proseguire. Il Piano Nazionale di ripresa e resilienza – ha concluso de Pascale – è una straordinaria opportunità. A noi tutti spetta il compito di far sì che i suoi effetti non terminino nel 2026, ma anzi, che ci aiuti a partire proprio da lì”.



Redattore: Barbara Perluigi
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