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Operazione antibracconaggio della polizia provinciale di Bergamo

Ambiente e Territorio, News    28/11/2018

Prosegue senza sosta l’attività di vigilanza venatoria del Servizio di Polizia provinciale di Bergamo, finalizzata alla prevenzione degli illeciti in materia di caccia e alla tutela della fauna selvatica.
In particolare tra le azioni di antibracconaggio notturno, fenomeno crescente e a cui gli uomini di Via Tasso prestano particolare attenzione, la scorsa settimana è stato effettuato un intervento di
rilievo a carico di tre giovanissimi cacciatori: un diciottenne di Rogno e due bresciani poco più che ventenni, rispettivamente di Artogne e Berzo Inferiore.

Nello specifico, una pattuglia della Polizia provinciale in servizio di monitoraggio e controllo notturno ha intercettato due autoveicoli fermi in una radura all’interno dell’Oasi di Protezione/Zona
di ripopolamento e cattura denominata “Mano di Sovere”: si tratta di un territorio oggetto di particolare tutela in cui la caccia non è mai consentita e di conseguenza particolarmente ricco di
ungulati selvatici quali Cervi e Caprioli.

A bordo dei veicoli si trovavano due dei tre ragazzi che alla vista degli Agenti si sono liberati di un faro alogeno impiegato per l’individuazione degli animali selvatici di notte, manifestando un
atteggiamento decisamente sospetto; ma soprattutto non è sfuggito all’occhio degli Agenti la presenza di un fodero di carabina sui sedili posteriori di uno dei due fuoristrada.
Gli accertamenti d’urgenza posti in essere a seguito anche delle giustificazioni completamente inattendibili da parte dei due (che asserivano di trovarsi in quel punto solo per vedere i Cervi in
quanto semplici appassionati) ha permesso di risalire a un terzo soggetto, il diciottenne di Rogno proprietario di uno dei due veicoli, al momento irreperibile.

Immediatamente sono scattate le ricerche da parte della Polizia provinciale che, in collaborazione con una pattuglia dei Carabinieri della Compagnia di Clusone, si è recata presso l’abitazione del
cacciatore bergamasco per effettuare un controllo delle armi e delle munizioni detenute e, con la collaborazione della famiglia di quest’ultimo, si è tentato di rintracciare il giovane, che nel
frattempo, resosi evidentemente conto della situazione ormai compromessa, è tornato spontaneamente verso gli automezzi, da un prato sottostante ai margini del quale, nei pressi di una
boscaglia, si era nascosto, consegnandosi alle Guardie rimaste sul posto. Il soggetto aveva con sé una carabina da caccia di grosso calibro basculante munita di ottica ad alta definizione con le
relative munizioni.

Si è proceduto a questo punto al sequestro di tutti i mezzi impiegati nell’illegale attività di caccia notturna e alla contestazione di reati quali la caccia in Oasi di Protezione, l’uso di armi, di ottiche e di mezzi vietati.

Si tratta di violazioni penali di particolare gravità in materia venatoria per cui tutti e tre i giovani, in concorso tra di loro, dovranno rispondere di fronte all’Autorità Giudiziaria: rischiano pesanti
ammende, provvedimenti di revoca della licenza di porto di fucile e la confisca di tutti i beni sequestrati.



Redattore: Ufficio stampa Provincia di Bergamo
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