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Ordine del giorno

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News    1/08/2003

L’Assemblea Generale delle Province, svoltasi a Milano nei giorni 11 e 12 novembre,

valutata

la legge finanziaria così come approvata dalla Camera dei Deputati ed in particolare esaminate le modifiche apportate agli articoli relativi agli enti locali,

mantiene inalterato

il proprio giudizio negativo sulla manovra economica per l’anno 2003 nella parte relativa alle Province per la forte penalizzazione all’azione e al ruolo delle Province;

 

esprime inoltre

profondo rammarico per la mancanza di un reale confronto finalizzato a concordare in modo costruttivo le reciproche responsabilità per il rispetto dei vincoli di finanza pubblica generale in un clima di leale collaborazione e reciproco rispetto.

L’impianto complessivo delle norme per gli enti locali, in particolare di quelle relative al patto di stabilità interno, contrasta in modo evidente con i principi di autonomia riconosciuti a livello costituzionale, nonché con il processo attuativo dell’art. 119 così come concordato nell’Intesa interistituzionale siglata lo scorso 20 giugno.

Particolarmente lesive del ruolo e delle possibilità di intervento delle Province, ed in questo senso inaccettabili, sono le nuove regole per il patto di stabilità così come previste nel testo approvato alla Camera. Infatti, calcolare il saldo comprendendo le spese connesse all’esercizio di funzioni trasferite senza considerare le relative entrate, determinerà automaticamente l’impossibilità per le Province di osservare i vincoli per il 2003, bloccando la capacità di spesa delle Province per tutte le funzioni principali: centri per l’impiego, formazione professionale e orientamento, manutenzione edilizia scolastica, viabilità, nonché interventi di sviluppo economico, sociale e culturale dei territori d’intesa e a sostegno delle politiche dei comuni, in particolare quelli minori, anche nella forma di cofinanziamento di programmi europei e nazionali.

Ancor più gravi saranno le conseguenze per gli anni 2004 e 2005 allorché si prevede l’inserimento nella determinazione del saldo finanziario ai fini del patto di stabilità anche delle spese per investimento. Ciò determinerà una inaccettabile contrazione della capacità di investimento degli enti locali e quindi l’impossibilità di sostenere le politiche di sviluppo locale, in contrasto con la dichiarata volontà del Governo di rilanciare l’economia.

Allo stesso tempo, priva di alcun fondamento appare la scelta di un recupero coatto e retroattivo di finanziamenti pregressi per bilanci già definitivamente e correttamente chiusi sulla base delle normative vigenti, come pure il blocco generalizzato e burocratico del turn over del personale, il ricorso obbligatorio alla Consip, la particolare invadenza e centralismo dei controlli sia esterni che interni.

Infine, per quanto riguarda gli interventi di adeguamento delle scuole e la loro messa a norma ai sensi del dlg.626/94, si sottolinea ancora una volta la gravità della assoluta mancanza di concrete e adeguate dotazioni finanziarie.

 

A tal fine l’assemblea Generale delle Province

chiede

un incontro al Presidente del Consiglio per fornire una esposizione maggiormente documentata delle richieste qui avanzate e per avere garanzia circa le reali intenzioni di apportare modifiche al testo del disegno di legge finanziaria durante la discussione al Senato.

 

Milano, 12 novembre 2002

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