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PROVINCE VENETE: APPELLO DI MURARO ALLA REGIONE

"I Fondi Fse per Aiutare i Lavoratori"

News Scuola Formazione Lavoro    29/07/2010

Dal 1° agosto le Province Venete saranno “scoperte” economicamente nelle proprie funzioni relative alle politiche attive per il lavoro. Quindi, rischiano di venire meno tutti i finanziamenti necessari a garantire la massima operatività dei servizi di orientamento e accompagnamento al lavoro “Mi appello al presidente della regione Veneto- che nel consiglio straordinario di ieri ha sottolineato la necessità di rendere prioritarie le politiche del lavoro- perché le Province siano poste in grado di continuare a svolgere quei servizi innovativi in materia di orientamento/ri-orientamento e di accompagnamento al lavoro che hanno efficacemente avviato dal 2001 in avanti.” questa la richiesta del presidente dell’Unione Regionale Province Venete e presidente della Provincia di Treviso, Leonardo Muraro.

“Chiediamo quindi i fondi FSE per poter finanziare tutte quelle azioni di politiche attive, svolte dagli enti provinciali, riconosciute unanimemente come prioritarie per uscire dalla crisi occupazionale in atto – aggiunge il presidente Muraro precisando che – Oltre a questo, mi permetto di far presente che circa una trentina di giovani impiegati dell’ente rischiano di perdere il loro posto di lavoro. Io ho il dovere di garantire i posti di lavoro e preservare la continuità e la qualità del servizio svolto finora. Per questo sono stato costretto a stornare finanziamenti importanti da altri capitoli di spesa e finanziare di tasca propria” ha aggiunto Muraro.

La storia
Dal 2001 sono state decentrate alle Province le funzioni attinenti i Servizi per l’Impiego e subito la Regione Veneto ha deciso di attivare un nuovo asse di finanziamento (Misura A1) nel POR 2000/2006 destinato all’ “implementazione dei Servizi per l’Impiego” con l’obiettivo di informatizzare il sistema, riqualificare gli operatori (ex ministeriali) e avviare nuovi servizi.

Le Province Venete, beneficiarie di tali finanziamenti per un importo di circa 10 milioni di euro ogni 2 anni (tale è stato mediamente l’intervallo di uscita dei bandi), hanno quindi potuto avviare un percorso che dal 2001 al 2007 ha portato a rinnovare le strutture e le piattaforme informative e soprattutto a innovare profondamente i servizi offerti aggiungendo a quelli amministrativi (tipici dei vecchi Uffici di Collocamento) nuovi servizi di orientamento e accompagnamento al lavoro. L’impegno è stato confermato dalla Regione nel POR 2007/2013 destinando il nuovo Asse Occupabilità a “migliorare i servizi di intermediazione tra domanda e offerta di lavoro, sviluppando le politiche attive del lavoro nel quadro di nuovi sistemi di welfare to work”; il primo bando collegato al nuovo POR è uscito nell’estate 2008 con un finanziamento di circa 8 milioni di euro a favore delle Province per attività dal svolgersi dal gennaio 2009 al mese di giugno 2010 (termine poi prorogato al mese di luglio) e avrebbe dovuto essere replicato nel 2010 per garantire – come dal 2001 in poi – la continuità del prezioso finanziamento.

I tagli
Il bando 2010 non è a tutt’oggi uscito e gli Assessori Provinciali – che si sono mossi in primavera come VI^ Commissione URPV per sollecitarne l’emanazione allo scopo di poter continuare a svolgere i servizi di accompagnamento al lavoro – sono state informati dall’Assessore Regionale che le risorse del FSE sono state pressochè integralmente impegnate per gli ammortizzatori sociali “in deroga”; da informazioni ufficiose, tali risorse risulterebbero peraltro impegnate ma solo parzialmente spese.

La situazione risulta aggravata dal fatto che anche il trasferimento statale di cui all’art. 117 della legge 388/2000 (che costituiva dal 2001 l’altra fonte di finanziamento per i rinnovati Servizi per l’Impiego) è stato azzerato sia per il 2009 che per il 2010.



Redattore: Ufficio stampa UPI VENETO
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