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Riforma Province, Castiglione al Ministro Patroni Griffi

“Apprezziamo aperture, ma meno timidezza sul taglio degli enti inutili e sulla riduzione degli uffici dello Stato in periferia” . In allegato, l'intervista la MInistro Patroni Griffi

Istituzioni e Riforme    5/03/2012

“Apprezziamo che il Ministro Patroni Griffi abbia voluto sottolineare la necessità che in Italia, come in tutta Europa, lo Stato si costruisca intorno a Regioni, Province e Comuni, e soprattutto, le aperture importanti rispetto alle funzioni delle Province, che vengono descritte dal Ministro come istituzioni forti, cui saranno affidate funzioni di area vasta, dalla pianificazione alla tutela dell’ambiente alla viabilità. Non vorremmo però che tutta la riforma si riduca solo ad un incomprensibile taglio della democrazia, che non porta alcun risparmio, e che si mantengano in vita quei carrozzoni che sono gli Enti, le Agenzie e le Società che sono i luoghi degli sprechi”. E’ il commento del Presidente dell’Upi, Giuseppe Castiglione, all’intervista pubblicata oggi sul quotidiano Il Messaggero al Ministro della Funzione Pubblica Filippo Patroni Griffi. “Siamo pienamente in linea con il Ministro, quando parla della necessità di rivitalizzare l’amministrazione italiana ridefinendola intorno ai tre livelli istituzionali, Regioni, Province e Comuni – sottolinea Castiglione – ma questa riforma nei fatti ancora non c’è. L’unico provvedimento approvato dal Governo è la nuova legge elettorale delle Province che sostituisce alle elezioni  democratiche dirette i nominati dalla politica. Con risparmi peraltro del tutto illusori. Nell’intervista il Ministro accenna, timidamente, ad interventi che noi chiediamo a gran voce da tempo e che sono parte centrale della nostra proposta di riforma delle Province: dall’eliminazione di tutti gli enti strumentali, consorzi, società ed agenzie,  all’accorpamento delle Province con la conseguente riduzione e razionalizzare degli uffici dello Stato in periferia. Un processo questo – chiarisce Castiglione – che porterebbe risparmi reali  e immediati alle casse dello Stato: secondo le nostre stime, 1 miliardo si avrebbe dalla razionalizzazione e l’efficientamento delle Province. Dal riordino degli uffici periferici dello Stato, che costano circa 65 miliardo di euro l’anno, si avrebbero almeno 2,5 miliardi di euro, e la sola abolizione degli enti e delle agenzie si può risparmiare oltre 1,5 miliardi di euro. Sono cifre importanti, e le dichiarazioni del Ministro di oggi ci fanno pensare che anche il Governo se ne sia accorto. Ma vorremmo che nei confronti di questi, che sono gli sprechi reali dell’amministrazione italiana, si usasse meno timidezza. Soprattutto se a confronto con l’arroganza con cui si è voluta liquidare la riforma delle Province con il taglio degli enti democratici”.  

Roma, 5 marzo 2012

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Redattore: Barbara Perluigi
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