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Riforma Province Toscana, Filippeschi “Legge regionale dà prospettiva. Resta seria incognita risorse”

"Senza ripartizione delle funzioni le nuove province non avevano nessuna possibilità d’immaginare una prospettiva"

Istituzioni e Riforme    25/02/2015

“Consideriamo la legge regionale approvata a larghissima maggioranza un passo necessario, un punto di partenza importante. Senza questa scelta di ripartizione delle funzioni, prevista dalla legge Delrio, le nuove province non avevano nessuna possibilità d’immaginare una prospettiva. Ora c’è un percorso segnato, molto impegnativo, che può aiutare a ricollocare utilmente una parte del personale dichiarato in esubero dalla legge di stabilità dando continuità a politiche territoriali indispensabili”. Così il sindaco di Pisa Marco Filippeschi, presidente della Provincia, commenta l’approvazione avvenuta oggi da parte del Consiglio Regionale della legge che riordina le funzioni esercitate dalle province, dalle città metropolitana e dai comuni. “Restano serie incognite, dovute soprattutto ai tagli subiti dalle province sulle entrate, col taglio di un miliardo per il 2015, che avrebbero garantito una ordinata applicazione della riforma. Per questo motivo anche in Toscana più della metà delle province rischia il dissesto finanziario – sottolinea Filippeschi – sarebbe uno scenario devastante perché sarebbero impedite le funzioni essenziali che rimangono in carico al nuovo ente gestito dai comuni, scuole e viabilità provinciale, e anche i riflessi su trattamento e sulla ricollocazione del personale sarebbero gravemente negativi. Inoltre, lo stato dovrebbe caricarsi di nuovi oneri. Siamo impegnati perché tutto questo non accada, come ci siamo battuti perché la legge regionale desse le maggiori garanzie e i rischi futuri fossero riconosciuti”. “Anche le funzioni trasferite ai comuni hanno bisogno d’essere garantite con la necessaria copertura finanziaria. Dunque c’è ancora molto da fare. Comuni e Regione devono agire di concerto verso il Governo per conquistare un equilibrio gestibile, nell’interesse delle nostre comunità. Saremo ancora a fianco ai lavoratori e alle lavoratrici – conclude Filippeschi – con il nostro difficile impegno, provincia per provincia, nelle mobilitazioni annunciate perché le risorse necessarie siano restituite. Mentre dovremo cogliere fino in fondo la sfida della gestione delle funzioni in modo associato fra i comuni e quella della fusione fra i comuni per dare massa critica adeguata al governo locale”.

LE FUNZIONI. Alla Regione ritornano in carico molte importanti funzioni. Formazione, agricoltura e difesa del suolo sono tra le competenze di cui la Regione tornerà ad occuparsi direttamente. Si occuperà anche di caccia e pesca. Avrà competenze in materia di rifiuti, difesa del suolo, tutela della qualità dell’aria e delle acqua. Si occuperà ancora di inquinamento acustico ed energia, dell’osservatorio sociale e delle autorizzazioni come Aia, Vas, Via e Aia. Il Genio Civile sarà presente nei territori e competente per progettazione, manutenzione e polizia idraulica. Quanto alle strade regionali, progettazione e realizzazione di opere strategiche saranno regionali mentre la manutenzione rimarrà alle Province. E con le funzioni la Regione riassorbirà anche il personale che a queste era dedicato, che magari rimarrà negli uffici territoriali. Ai Comuni andranno in particolare le competenze sul turismo (salvo la raccolta di dati statistici), sullo sport e la tenuta degli albi regionali, oltre agli interventi pubblici di forestazione che erano finora delle Provinc



Redattore: Ufficio stampa Provincia di Pisa
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