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Riforme: il Presidente Pastacci incontra la Ministra Boschi

“Senza la copertura costituzionale delle Province si rischiano 20 sistemi di governo diversi”

Istituzioni e Riforme    4/09/2014

“La riforma della Costituzione, dopo le modifiche al testo del Governo apportate in Senato, presenta molte criticità e rischia di mettere in crisi l’amministrazione dei territori. Non si può pensare di lasciare ad ogni regione la facoltà di decidere come erogare i servizi ai cittadini, senza garantire gli stessi diritti in tutto il Paese. Governo e Parlamento, che hanno scelto di riformare le Province con la legge Delrio,  devono adesso garantire un ordinamento uniforme su tutto il territorio dell’ente di area vasta di secondo livello”. Lo ha detto il Presidente dell’Upi, Alessandro Pastacci, in un incontro avuto con la Ministra delle Riforme Maria Elena Boschi sul Disegno di legge costituzionale approvato dal Senato, che sta per iniziare l’iter di esame alla Camera dei Deputati. “Il testo originario del Governo – ha detto Pastacci – assicurava la copertura costituzionale alla riforma delle Province avviata con la Legge 56/14, riservando allo Stato la materia dell’ordinamento degli enti di area vasta. Il Parlamento una lettura troppo regionalista ha invece previsto due diverse tipologie di area vasta: le citta metropolitane, tutelate, e il resto del territorio, abbandonato alla discrezionalità delle Regioni, che potranno decidere attraverso quali enti erogare i servizi essenziali, se attraverso le Province o attraverso enti e società.  Questo modello non solo apre la strada ad una nuova frammentazione delle competenze, complicando ulteriormente il quadro della pubblica amministrazione, ma rischia di produrre 20 diversi sistemi di governo dove, da regione a regione, cambiano continuamente i riferimenti istituzionali. Per questo – ha detto il Presidente Pastacci alla Ministra Boschi – chiederemo alla Camera dei Deputati, di modificare questa impostazione, assicurando agli enti di area vasta una piena copertura costituzionale, così come previsto in tutta Europa, compresa la Spagna che è l’unico Paese, insieme all’Italia, ad avere adottato il sistema di elezione di secondo livello per queste istituzioni. Altrimenti la preoccupazione è che la  Legge Delrio, sulla cui attuazione noi stiamo lavorando con spirito di cooperazione istituzionale, rischi di perdere i propri contenuti”. 

 

Roma 4 settembre 2014

 



Redattore: Redazione Upi
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