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Scuola: la Provincia di Lucca investe 1,8 milioni in opere antisismiche e riqualificazioni di 19 locali, tra aule e laboratori, dell’Istituto Tecnico Commerciale Carrara

Consegnato a docenti e studenti il nuovo padiglione grazie ai fondi della Fondazione CRL, del Mit e della Regione

News Scuola Formazione Lavoro    30/01/2017

Messa in sicurezza antisismica, interventi per l’efficientamento e il risparmio energetico, riqualificazione generale di aule, laboratori e ambienti comuni, abbattimento delle barriere architettoniche. Sono questi, in particolare, gli aspetti che hanno riguardato i lavori del padiglione A dell’Istituto tecnico commerciale “Carrara” di Lucca conclusi nei giorni scorsi e consegnati ufficialmente oggi (lunedì 30 gennaio) dalla Provincia di Lucca alla presenza delle autorità locali, di alcuni insegnanti e di una parte dei 650 studenti dell’ITC.

Al taglio del nastro del rinnovato padiglione della scuola superiore erano presenti, tra gli altri, il presidente della Provincia Luca Menesini con il consigliere delegato alle scuole sicure Renato Bonturi e l’arch. Francesca Lazzari dirigente della Provincia responsabile del settore edilizia scolastica, il sindaco di Lucca Alessandro Tambellini, il presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca Arturo Lattanzi, il consigliere regionale e presidente della IV Commissione regionale territorio, ambiente, mobilità e infrastrutture Stefano Baccelli, il dirigente dell’Ufficio scolastico provinciale Donatella Buonriposi, nonché Cesare Lazzari, dirigente scolastico dell’IT economico Carrara, che fa parte dell’Istituto Tecnico Economico e Tecnologico IIS Carrara-Nottolini-Busdraghi.

Il nuovo padiglione A (primo lotto funzionale) è il primo dei blocchi (lato sud-ovest) riqualificati dalla Provincia nell’ambito del più ampio intervento di ristrutturazione e messa in sicurezza dell’istituto scolastico realizzato negli anni ’60. Opere che stanno riguardando anche il padiglione C (secondo lotto) e che, prossimamente, prevede anche la sistemazione delle palestre e, in futuro, degli spazi esterni compatibilmente con le risorse a disposizione.
I lavori al padiglione A si sono concentrati, in particolare, sul miglioramento sismico della struttura, sull’efficientamento energetico, sull’adeguamento impiantistico a livello idro-termo-sanitario, elettrico, illuminotecnico, mentre sono stati compiuti interventi ulteriori per l’adeguamento alle norme di sicurezza e antincendio, il superamento delle barriere architettoniche e la sua riqualificazione funzionale.

Le opere di miglioramento sismico (ben visibili anche dall’esterno con i grandi contrafforti in cemento armato) sono consistite nella realizzazione, appunto, di setti esterni controventanti in cemento armato collegati fra loro internamente all’edificio aventi la funzione di assorbire le eventuali azioni sismiche. Le strutture sono completate da adeguate batterie di micropali di fondazione (poste sotto i setti esterni) con il compito di trasferire l’azione sismica al terreno.
Con l’obiettivo di risolvere il forte ammaloramento del calcestruzzo a faccia vista che si andava disgregando a causa della corrosione e dell’ossidazione delle armature metalliche senza contare l’evidente dispersione termica, è stato realizzato un ‘cappotto’ esterno (da 10 a 60 cm. di spessore a seconda delle zone) con uno speciale rivestimento isolante che conferisce all’involucro edilizio una notevole efficienza energetica contribuendo, altresì, a rinnovare la connotazione architettonica dell’edificio.
Tutti gli infissi sono stati sostituiti con nuovi elementi in grado di assicurare elevate prestazioni energetiche ed acustiche, alla cui spesa la Provincia ha fatto fronte mediante l’impiego di un contributo regionale in materia di protezione acustica degli edifici.
Per quanto riguarda il ‘cappotto’ esterno si è trattato di una soluzione innovativa sia per il materiale utilizzato che per la sua applicazione, oltre che per lo spessore, grazie al quale è stato possibile sagomare i prospetti con piani inclinati che forniscono un effetto tridimensionale alla facciata. Per la scelta della coloritura esterna è stato fatto riferimento ai colori originari della facciata, ancora leggibili nei pannelli dei sottofinestra, valutata mediante il ricorso al rendering architettonico che è stato sottoposto all’approvazione sia da parte del Comune di Lucca, sentita la Commissione per il paesaggio, sia della Soprintendenza.

Dal punto di vista della distribuzione funzionale, l’intervento ha visto una riorganizzazione degli spazi con la realizzazione dei nuovi blocchi dei servizi igienici, della scala di emergenza e dell’ascensore (inseriti ex-novo), con il completo rifacimento degli impianti che sono stati realizzati mediante l’applicazione di un sistema integrato fra la rete di distribuzione termica (radiante a soffitto) e l’impianto illuminotecnico (con apparecchi a led), il tutto alloggiato all’interno di pannelli realizzati con controsoffittature in cartongesso.

Sono particolarmente felice di questa nuova inaugurazione – ha commentato il presidente Menesini perché consente a molti studenti dell’Itc Carrara, che è tra le scuole più frequentate del capoluogo, di essere accolti in un’ala completamente ristrutturata, messa in sicurezza e sistemata anche sotto il profilo energetico ed estetico. Devo ammettere che stiamo raccogliendo i frutti di una politica lungimirante della Provincia sul fronte dell’adeguamento delle scuole di nostra competenza: sono molte (oltre 40), in gran parte realizzate tra gli anni ’60 i ’70 e con problematiche diverse a seconda degli istituti. Dopo il Liceo Musicale accolto nello splendido S. Agostino, aggiungiamo a distanza di tre settimane un altro tassello al nostro mosaico di lavori di riqualificazione delle strutture scolastica. Ora avanti tutta con l’altra ala del Carrara per completare il progetto e avere così a settembre l’Itc di Lucca rinnovato e adeguato nella gran parte dei suoi spazi”.

L’intervento progettato dalla Provincia di Lucca (con il supporto del Dipartimento di ingegneria civile dell’Università di Pisa per la parte strutturale e del Centro interuniversitario Abita di Firenze), ha richiesto un investimento complessivo di 1 milione e 898mila euro, di cui 1,4 milioni di euro dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca nell’ambito dei contributi per l’edilizia scolastica, 300mila euro dal Ministero delle infrastrutture e 113mila euro dalla Regione Toscana, a cui si aggiungono circa 85 mila euro di fondi propri della Provincia per l’acquisto degli arredi di aule e laboratori, delle attrezzature sanitarie e per opere di completamento.

I lavori sono stati eseguiti dall’ATI costituita dall’Impresa Francesconi Fabio con la ditta Tecnoservice Srl che hanno curato, rispettivamente la sezione edile e gli impianti elettrici; a sua volta l’ATI si è avvalsa della ditta Angelo Impianti per gli impianti termosanitari.

 



Redattore: Ufficio stampa Provincia Lucca
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