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UPI, Investimenti fuori dal patto di stabilità

UPI, Investimenti fuori dal patto di stabilità

News    11/03/2004

Nel corso dell’ audizione alla Commissione Bilancio del Senato del 10 marzo 2004, impegnata in un’ indagine conoscitiva sull’ indebitamento degli enti locali, le Province italiane chiedono al Governo di tenere le spese per investimento fuori dal Patto di Stabilità, almeno quelle pregresse: senza questa operazione, tutti gli enti locali rischiano di trovarsi fuori del Patto di Stabilità. Le Province – rappresentate da Gino Nunes, presidente della Provincia di Pisa e dal Direttore generale Piero Antonelli – hanno presentato un quadro “virtuoso” dell’ indebitamento degli enti locali.

In particolare, Nunes ha evidenziato come il rapporto del debito sulle entrate è passato dal 110% del 1999 all’ 86% del 2002, “un risultato conseguito sia pure in presenza di accresciute competenze da parte dell’ ente locale, sulle cui spalle ricadono anche la trasformazione del vecchio sistema del collocamento al lavoro e competenze specifiche nella gestione del territorio e dell’ equilibrio idrogeologico”.

Dal dossier presentato dall’ Upi si evince come il settore trasporti e viabilità sia quello che ha maggiormente impegnato le risorse finanziarie delle Province (+271% nel corso del triennio 2000-2002) accanto ad un significativo incremento del settore gestione del territorio e sviluppo economico (rispettivamente +49% e 34%). Ad avviso di Nunes, merito maggiore delle Province è stato di aver conseguito questi risultati attraverso uno scarso utilizzo degli strumenti di finanza innovativa: secondo il rapporto presentato alla commissione Bilancio, le Province hanno utilizzato solo in due casi il ricorso alla cartolarizzazione, uno strumento bollato da Gino Nunes come “pessimo” poiché in questo modo lo Stato ha ipotecato una larga quota del futuro del paese. Più frequente, invece, il ricorso delle Province alla rinegoziazione del debito pubblico, all’ emissione dei Bop (Buoni Ordinari Provinciali) e, in misura più limitata, il ricorso a strumenti di finanza derivata come gli Swap.

La maggiore fonte di preoccupazione per le Province rimane l’ assetto normativo che riguarda il Patto di Stabilità interno per il 2005. “L’ inserimento nella determinazione del saldo finanziario – ha detto Nunes – sia di competenza, sia di cassa del comparto delle spese di investimento è destinato a determinare un blocco della spesa in conto capitale insostenibile per gli enti locali a fronte di contratti perfezionati di lavori in corso”. A questo riguardo, il presidente della Provincia di Pisa ha sottolineato la necessità di porre subito allo studio “criteri di trattamento differenziato degli investimenti già perfezionati dagli enti negli anni 2004 precedenti e in corso di esecuzione e completamento”.



Redattore: Redazione Upi
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